Una volta era il jazz, poi il jazz e le magnifiche location umbre, adesso, oltre al jazz e alle location, anche il vino, l’olio extravergine d’oliva, la pasta artigianale e non solo: “L’idea è quella di creare un festival al mese, per animare il borgo tutto l’anno. Ad esempio, a dicembre vorremmo organizzare un festival di enogastronomia, a gennaio di economia, a febbraio di filosofia, a marzo di cinema e così via”. Continue reading A Collescipoli un Festival al mese. Si comincia con l’Enogastronomia
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Scoperti in Umbria preziosi vitigni dimenticati da secoli
Il nome del progetto – “Terra della Vicciuta” – è intrigante quanto la finalità, ovvero riscoprire e ridare vita a varietà di vitigni autoctoni umbri (in particolare della zona dell’alto Orvietano) da poter reimpiegare successivamente per lo sviluppo del settore vitivinicolo. Continue reading Scoperti in Umbria preziosi vitigni dimenticati da secoli
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I prodotti tipici umbri conquistano New York
All’università insieme, poi, quando arriva l’età matura e hai bisogno di lavorare, fai la valigia e parti. A molti italiani tocca così. Marco ha vissuto a Terni fino ai 25 anni, ma ormai dimora in pianta stabile a New York più o meno dal 2010. Quattro anni nella Grande Mela e tre come impiegato in una banca d’affari. Non male. D’altronde, per un brillante laureato, gli States offrono opportunità, ma la terra dove sei nato è difficile da dimenticare e Marco appena può cerca di tornare nella verde Umbria a trovare la famiglia, gli amici, i luoghi in cui ha vissuto da ragazzo.
Così nei giorni scorsi ce lo siamo visto davanti con immensa sorpresa, e giù abbracci, strette di mano e racconti. Già, perché dopo i convenevoli abbiamo iniziato a tempestarlo di domande sulla sua vita newyorkese e… sapete qual è stata la prima risposta? “Non mi sono mai sentito così fiero come quando è stato indetto Il Mese dell’Umbria”.
Era il novembre 2012 e l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, al momento dell’inaugurazione disse: “I love Umbria Month”, dando inizio alla kermesse che ha omaggiato le produzioni della nostra regione dedicandogli una lunga serie di eventi allestiti nella capitale americana. Nel punto vendita Eataly – la famosa catena internazionale fondata da Oscar Farinetti dedicata al mangiar bene italiano – per 30 giorni i riflettori sono stati puntati su vendita diretta dei prodotti, degustazioni, cene tematiche, comunicazione multimediale, laboratori del gusto, promozione del territorio e di altri settori produttivi come turismo, tessile, artigianato artistico, arte, cultura e quant’altro.
Oltre a Bloomberg, all’inaugurazione di “Umbria Month” nello Store Eataly all’incrocio tra la 23esima strada e la quinta Avenue, ha partecipato anche Joe Bastianich, volto cult del programma televisivo Masterchefs. Una conferma per l’agroalimentare umbro: sia per le aziende di grandi dimensioni già affermate in ambito internazionale, sia per quelle più piccole caratterizzate da volumi minori ma capaci di garantire un altissimo livello qualitativo.
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Olio extravergine d’oliva umbro, vero made in Italy
Altro che fumetti del New York Times: il nostro olio extravergine d’oliva rappresenta quanto di meglio si possa trovare sul mercato senza temere confronti, tantomeno analisi merceologiche od organolettiche. Viene rigorosamente prodotto in Italia con olive coltivate nelle campagne intorno al borgo di Stroncone, antico centro medievale a un tiro di schioppo dalla città di Terni, eretto intorno al x secolo su uno sperone roccioso al confine fra Ducato longobardo di Spoleto e territori Bizantini.
Non che l’autorevole quotidiano americano avesse tutti i torti quando l’altra settimana ha pubblicato alcune vignette che sbeffeggiavano gli inganni del falso Made in Italy, problema molto sentito negli Stati Uniti, in grado di danneggiare seriamente l’economia agroalimentare italiana, soprattutto l’olio extravergine d’oliva visto come simbolo della dieta mediterranea. Ma niente paura; il nostro olio è prodotto da aziende a conduzione familiare attive nel cuore più verde d’Italia, patria di san Francesco e san Benedetto: l’Umbria. La stessa Umbria che può contare su oltre 27 mila ettari di terreno coperto da quasi sette milioni e mezzo di piante d’ulivo, per una produzione media di circa 90 mila quintali di olio extravergine all’anno.
E a proposito di conduzione familiare, quale migliore occasione per ricordare come l’ONU abbia proclamato il 2014 “Anno internazionale dell’azienda agricola familiare”? Forse pochi lo sanno, ma l’anno in corso è dedicato dalle Nazioni Unite alla valorizzazione dell’impresa agricola familiare in ogni parte del mondo. A tal riguardo sono previste iniziative a vari livelli – locale, nazionale, internazionale -, tanto che la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) ha già programmato convegni e manifestazioni in molti Paesi.
E come sottolineano dal dipartimento di Scienze agrarie dell’università di Perugia “grazie al censimento Istat e agli studi dell’Istituto nazionale di economia agraria, sappiamo che la quasi totalità delle imprese agricole umbre sono a gestione familiare”. Un dato per molto tempo ritenuto negativo, poiché comprometteva l’industrializzazione del comparto alimentare, salvo ricredersi fermamente oggi, una volta saggiate le capacità dei piccoli imprenditori orientati al raggiungimento di una qualità eccelsa e perfino tesi alla salvaguardia della biodiversità, “continuando a coltivare varietà vegetali che le grandi aziende trovano poco produttive”.
Un buon viatico per avvicinarsi al 2015, anno dell’Expo internazionale di Milano in programma dal primo maggio al 31 ottobre. Come noto l’Esposizione universale proporrà lo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, essendo dedicata al tema dell’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile per tutti. Dunque guarderà al futuro delle produzioni agroalimentari e si farà in Italia, famosa nel mondo anche per questo motivo. Per le aziende umbre un’occasione da non perdere.
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Umbria for Winelovers
Nelle passate edizioni, durante gli “Eventi Valentiniani”, è stata addirittura organizzata la kermesse “Umbria for winelovers”, dedicata agli amanti del vino prodotto dalle aziende agricole locali. Proprio al culmine delle festività legate al protettore degli innamorati, sono stati invitati centinaia di wineblogger internazionali col compito di degustare i vini per poi raccontarli in 140 caratteri sul social network Twitter. Il risultato è stato sorprendente: oltre alla comunità del web, anche testate giornalistiche tradizionali si sono occupate dell’evento, fornendo una risonanza mediatica internazionale andata oltre le aspettative.
In realtà “Umbria for winelovers” è stata un’iniziativa più articolata rispetto a un semplice raduno di blogger. Le “social degustazioni” si sono tenute a Terni in una location molto suggestiva – una vecchia fabbrica dismessa divenuta oggi sede del museo archeologico comunale – ma in contemporanea anche a Londra, Lisbona e Bruxelles. Oltre al vino locale, sono state programmate degustazioni con abbinamenti diversi, ad esempio suggerendo cibi specifici da accoppiare ad alcuni tipi di vino, tutto rigorosamente fornito da produttori autoctoni.
Naturalmente non potevano mancare le altre tipicità della nostra regione: così la kermesse si è snodata lungo differenti percorsi enogastronomici, facendo scoprire ai visitatori (molto numerosi) l’olio extravergine d’oliva, i dolci, la pasta, le acque minerali (famosa quella di San Gemini, la cui fonte si trova a pochi chilometri dal borgo omonimo), il tartufo di Norcia, la trota del fiume Nera, le lenticchie di Castelluccio (Norcia), lo zafferano di Cascia ed altro ancora. Una vera commistione di sapori, storia e cultura, in quanto le località citate sono note al grande pubblico pure per motivi che vanno al di là della produzione agroalimentare.
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San Valentino e la buona tavola umbra
Questo è il periodo da segnare in rosso: dal primo febbraio alla metà di marzo.
Perché? E’ semplice: si tratta del lasso di tempo in cui il comprensorio ternano – che include non solo la città di Terni, ma anche il territorio circostante – è in festa in onore del suo santo patrono, san Valentino. In pochi lo sanno, ma il santo protettore degli innamorati, conosciuto in tutto il mondo, è il patrono della città di Terni, città in cui nacque alla fine del secondo secolo dopo Cristo. Le sue reliquie sono conservate in una teca all’interno della basilica a lui dedicata, situata nella prima periferia della città. Una delle figure più note al mondo, allora, è anche quella che ha segnato la vita interiore di tutti noi, cioè delle generazioni che di volta in volta si sono succedute in questo territorio, educate al culto di Valentino come punto di riferimento cristiano. Oggi vogliamo raccontare il suo mito da un punto di vista diverso, incrociando storia, leggenda e tradizione coi nostri prodotti tipici, vino, olio extravergine d’oliva, pasta.Innanzitutto, essendo Valentino una delle massime espressioni della tradizione popolare di questo lembo di terra, il nesso coi prodotti della buona tavola va ricercato proprio nella tradizione. Anch’essi, infatti, rappresentano una delle massime espressioni della consuetudine popolare, in quanto l’abitudine alla buona cucina e il rapporto coi prodotti della terra sono da sempre alla base della cultura italiana, e l’Umbria non fa eccezione. D’altronde, se questa regione è stata soprannominata “Cuore verde d’Italia” è perché il verde, cioè la terra che la caratterizza, rappresenta uno degli elementi fondanti della società, grazie al suo rapporto indissolubile con la popolazione. A riprova, vale la pena di ricordare che nei borghi della Valnerina esistono evidenze archeologiche che testimoniano la produzione di vino, olio d’oliva e grano risalenti addirittura al periodo pre-romano (la Valnerina è la valle del fiume Nera, splendida pianura che dall’Appennino umbro-marchigiano termina a ridosso della cascata delle Marmore, formata dal fiume Velino che si getta nel sottostante fiume Nera). Basterebbe questo per legare il nome di san Valentino ai nostri prodotti tipici, entrambi espressione della cultura popolare più radicata.
Tuttavia esiste un’altra connessione, forse più “materiale” ma senz’altro più diretta, fornita dagli eventi organizzati nel lasso di tempo attiguo al 14 febbraio, giorno di san Valentino e festa degli innamorati celebrata in tutto il mondo. Si chiamano “Eventi Valentiniani” e ormai da decine di anni vengono organizzati dal Comune di Terni insieme a numerose associazioni locali in onore della ricorrenza del santo patrono. Il programma è davvero fitto, diviso fra manifestazioni religiose e laiche. Fra le seconde ce n’è un po’ per tutti i gusti: dagli eventi sportivi a quelli culturali ed enogastronomici. Ed eccolo il punto: per oltre un mese, durante gli “Eventi Valentiniani” l’enogastronomia locale la fa da padrona, fra kermesse vere e proprie dedicate a questo o quel prodotto, o semplicemente come degna conclusione di uno spettacolo. Non è raro, infatti, a contorno di un evento di altra natura – per esempio uno spettacolo musicale – notare una tavola imbandita a mo’ di esposizione di prodotti tipici locali, proprio per le ragioni suddette, ovvero per il profondo legame fra prodotti agroalimentari e tutto quello che è espressione della cultura popolare di questa parte d’Umbria vicina al confine con il Lazio.